
La Côte d’Armor è oggi una provincia della regione Bretagna. Ma la Francia ha conosciuto diverse riorganizzazioni territoriali e molti citano ancora il nome delle vecchie province e regioni, che ricalcavano a mio avviso molto meglio il territorio dal punto di vista geografico e che riprendevano i vecchi regni in cui era suddivisa la Francia prima dell’opera di riunificazione e accentramento portata avanti da Luigi XV°. Per questo motivo ho preferito seguire la vecchia ripartizione e ho utilizzato una cartina degli antichi Paesi di Bretagna[1].
[1] Illustrazione France_Pays_bretons_map.jpg: Mikael Bodlore-Penlaez derivative. Royalties di Pethrus (talk) — France_Pays_bretons_map.jpg Questa image vectorielle non W3C-spécifiée è stata creata con Inkscape.
Ecco il percorso che abbiamo fatto noi, da ovest ad est, visitando la costa ma spostandoci dall’interno (ottimi collegamenti, distanze ridotte e pochissimo traffico, al contrario della zona costiera), utilizzando come base strategica Pédernac, che alla fine era a circa mezz’ora di strada da quasi tutte le nostre destinazioni.
La regione del Grand Trégord
Nell’antica denominazione dei Paesi di Bretagna, si tratta della parte della regione del Trégord che copre le zone costiere più orientali della Côte d’Armor, che vanno dal fiume Le Douron a nord-ovest fino al fiume Trieux a sud-est.
Le spiagge rosa di Trégastel
La vita da spiaggia non è mai stata il nostro forte ma le temperature piuttosto basse (intorno ai 20° in media, nelle 2 settimane passate qui), il vento fresco (a volte perfino freddo, giacca a vento tipo k-way e scarpe da tennis fortemente raccomandate) e la voglia di mangiare l’astice ci hanno portato verso le coste, davvero pittoresche.
Da vedere assolutamente per le rocce in granito rosa, l’acqua turchese e lo spettacolo della bassa marea. Sembrerebbe la Costa Smeralda. Uniche differenze, l’acqua è ghiacciata e a bassa marea più che il bagno fate i fanghi in mezzo alle alghe.










Se siete più tipi da spiaggia, conoscete le maree e non temete l’acqua fredda, il litorale di Coz Pors offre anche delle belle strutture.




Il mercato di Lannion
Lannion si trova più a sud e più all’interno, all’origine del fiordo del fiume Le Léguer. E’ il più grande mercato della Côte d’Armor e devo dire che ci si trova di tutto, alimentare e non, e di ottima qualità. Si estende dal porto al vecchio centro, ecco qualche scatto.
Il mercato al porto
Al porto trovate soprattutto prodotti non alimentari :




Il mercato nel vecchio centro
Nel centro città si trovano soprattutto gli alimentari :






Da visitare anche il mercato coperto, le halles : piccole ma carinissme :




Vi segnalo anche 2 bancarelle dove abbiamo comprato 2 dei prodotti più emblematici della Bretagna : il sale e il caramello.
In Bretagna trovate il sale marino grosso, fino e fleur de sel. Ormai ne fanno anche in versione speziata, come quello che ho comprato io, all’arrabbiata. Al mercato di Lannion trovate una simpaticissima signora (appassionata d’Italia) con il suo stand : l’abbiamo comprato qui.




Altro prodotto faro della Bretagna è il caramello, venduto solido o liquido. Lo usano sulle crêpe, tipicamente col burro salato o con cioccolato fuso, e sul gelato.

Oltre al mercato, la città è molto bella da visitare : viuzze di belle case in pietra e frangipane e negozietti molto carini.






Io sono capitolata per la boutique di Marie-Hélène (la maglietta che vedete in vetrina…ora non c’è più 🙂 ). Abbigliamento donna, scarpe, borse e accessori : davvero belli, la maggior parte Made in France e in puro cotone. Purtroppo non hanno ancora un conto Instagram… 🙁
Héritage
17bis rue Savidan
22300 Lannion
Tel 0033 (0)2 96 35 09 27
Tréguier
Proseguendo verso est da Lannion, lungo la D786, si arriva alla città di Tréguier, che sorge ad ovest del fiume Trieux, nel punto in cui Le Guindy si immette nel fiume Le Jaudy. Molto pittoresca : case frangipane colorate, una splendida cattedrale e un sacco di posticini dove fare compere o mangiare.








Merita la visita il chiostro della cattedrale, in stile gotico fiammeggiante del 1468, in, in ottimo stato di conservazione grazie al restauro del 1910 :







Ristorante Aigue Marine (1 stella Michelin)
Sarà per le misure post Covid, sarà il pienone turistico delle zone costiere ma non abbiamo mai fatto tanta fatica a trovare un ristorante (disponibile) dove mangiare il leggendario astice. Ma conosciamo un modo (generalmente) infallibile, almeno per trovare posto nei rari posti dove lo propongono : scegliere uno stellato.
Il quadro non è fra i più belli ma abbiamo pranzato in terrazza, il servizio era eccellente…e pure l’astice. Tra l’altro, come spesso negli stellati, propongono formule per il pranzo assolutamente attrattive e abbordabili.










Hôtel Restaurant SPA Aigue Marine
5 Rue Marcellin Berthelot (di fronte al port de plaisance)
22220 Tréguier
Tel 0033 (0)02 96 92 97 00
L’abisso di Plougrescant
Situato nella penisola di Plougrescant, ad ovest del fiordo formato dal fiume Le Jaudy e a nord di Tréguier, si trova l’ “abisso” (traduzione alla lettera di gouffre). Noi diremmo una secca : in effetti si tratta di una pozza d’acqua che si forme quando il mare si ritira, a marea bassa.
Se volete fare una passeggiata digestiva dopo lo stellato potete venire qui, ma occhio al sole perché il vento fresco è traditore…La Bretagna ha 3 case incastrate fra 2 rocce e qui ce n’è una.






La regione del Goëlo
Si tratta di un’antica denominazione dei Paesi di Bretagna, più precisamente dei Paesi di Saint-Brieuc che vanno dal grande fiordo del fiume Trieux a nord-ovest fino a Saint-Brieuc a sud-est.
Nell’interno della regione, dove il fiume Trieux inizia ad allargarsi nel fiordo, si trova il demanio forestale della Roche-Jagu con il suo castello.
Il castello di La Roche-Jagu
Una bella visita se siete fan delle “case-forti” in stile spiccatamente medievale, con cammino di ronda e feritoie, ma anche residenziale, con camini monumentali, la cappella privata e le decorazioni.
A mio avviso, i punti forti del castello di Roche-Jegu sono:
- una carpenteria mozzafiato
- la visita si fa in un’ora, un’ora e mezza se vi mettete a leggere tutti i pannelli. Potete optare per una visita guidata o in solo
- i pannelli sono molto ben fatti, ci potete trovare molto materiale sulla vita di corte nel medioevo, la storia del castello e gli elementi principali della storia della Bretagna
- i giardini immensi con l’orto botanico (ma dovete camminare in discesa…e poi risalire)
- il parcheggio ampio
- la possibilità di mangiare e bere qualcosa sul posto al “Petit Jagu”


















Una delle sale del castello ospita peraltro un’opera d’arte che mi è molto piaciuta e che riproduce in un’unica composizione la vita in un castello medievale. Da sola, vale la visita.

La storia del castello
Distrutta nel XIV° secolo durante la Prima Guerra di Successione, la fortezza viene ricostruita nl 1405 da Catherine de Troguindy, grazie all’autorizzazione del Duca Jean V° di Bretagna. Occupata (ma non degradata) nel XVI° secolo durante le guerre della Lega, la fortezza non sarà più abitata in permanenza.
Classificato monumento storico nel 1930, il castello è ceduto alla provincia nel 1958 dal Visconte di Alès ed è visitabile dal 1966.
INFORMAZIONI UTILI

La cartina del castello è distribuita alla reception
22260 Ploëzal
Tel. 0033 (0)2 96 95 62 35
Aperto da maggio a settembre
10h00 – 12h00 (13h00 en juillet et août) et 14h00 – 18h00
Biglietto : € 5 (€ 13 famiglia con 2 bambini fino a 6 anni)
Pontrieux
Proseguendo a sud del castello, lungo il fiume Trieux, se avete voglia di fermarvi a guardare un bel paesaggio e bere un caffè, potete fare sosta a Pontrieux, alla lettera “il ponte sul Trieux”.
C’è una bella passeggiata da fare prendendo un passaggio nella piazza principale, Place de la Liberté (dove potete parcheggiare). Il passaggio è nascosto come se fosse il portale per accedere al cortile di un condominio : vi porterà verso il fiume, che attraversa la città ed è costellato da lavatoi in pietra decorati con fiori e ricostruzioni d’epoca delle lavandaie che andavano a lavare i panni. Sembrano tanti piccoli presepi ! Potete anche fare un giro in canoa, io non l’ho fatto ma puo’ essere carino, fra ortensie e salici piangenti.

La casa detta La Tour Eiffel
Guingamp
A sud di Lannion, verso il centro della regione, si trova una bella cittadina.
Poco lontano da Guingamp si trova la Biscuiterie des Îles.
Si tratta di una biscotteria che vende anche prodotti tipici locali e souvenir di ogni sorta :
Paimpol
Spostandoci verso la costa, ad est del Trieux, una tappa a Paimpol è obbligatoria se vi piaccioni i mercati e mangiare frutti di mare in spiaggia. Paimpol è una delle prime città che si incontrano percorrendo la costa a partire da nord della (antica) regione del Goëlo.
Il mercato
La città di mare ha un porto di plaisance molto carino (dove c’è uno dei parcheggi principali). Da qui si accede alla città vecchia (pedonale) dove il martedi’ mattina si tiene uno dei mercati più grandi della regione : vale la pena.




Se volete mangiare un buon Far Breton fatto in casa (fait maison) potete fermarvi all’Atelier de Corentin : ottimo. Ma accompagnatelo piuttosto con un té che con un caffé che, come spesso capita, qui fa schifo…



Atelier de Corentin
25 Place du Martray
Aperto dal martedi’ al sabato dalle 9h30 alle 19h00 e domenica dalle 9h00 alle 13h00.
Ostriche in riva al mare…
Poco lontano dalla città, a Kerarzic (proseguendo sulla costa verso sud-est di Paimpol) potete trovare un ristorante-atelier eccezionale : si tratta di un vivaio di ostriche e vongole che ha allestito una terrazza con possibilità di pranzare in riva al mare. Potete ovviamente comprare sul posto al negozio interno.
PS Non fatevi ingannare dalle apparenze…non troppo promettenti :











Il menù è ristretto : 2 tipi di ostriche, vongole e tapas a base di paté di pesce bianco o sgombri. Da degustare con vino bianco o altro. Da cader per terra…
Ferme marine paimpolaise
10 rue Hent don Kerarzic
22500 Paimpol (Pointe de Kerarzic)
Tel 0033 (0)2 96 20 60 02
Aperto tutti i giorni tranne il sabato dalle 9h30 (la domenica dalle 11h00) alle 20h00.
…o astice da cucinare
L’alternativa, se cucinare astici o granchi non vi spaventa, potete sempre arrivare fino a Pors Even (proseguendo sulla costa verso nord-est di Paimpol) al vivaio e comprare sul posto a prezzi ridicoli. Vendono anche le ostriche. Io come sono entrata sono uscita 🙂

Vivier Dauphin
5 rue du Port de Pors Even
Ploubazlanec
Tel 0033 50)2 96 55 83 44
Aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 9h00 alle 12h00 e dalle 14h00 alle 18h00.
L’Abbazia di Beauport
Fra Paimpol e la fattoria marina di Kerarzic si trova questo gioiello del Romanticismo, tappa obbligata del Grand Tour dei più grandi artisti di tutto il mondo nel XIX° secolo, alla ricerca di luoghi medievali leggendari (fra cui Mérimée).
Fondata nel 1202 dal conte Alain de Goëlo di Penthièvre in onore della Vergine, l’abbazia conosce un periodo di ricchezza nel XIII° secolo grazie alle dime dei contadini e alle offerte dei fedeli della zona. Autosufficiente grazie ai suoi 130 ettari di terreno, alle secche pescose, alle foreste circondanti che forniscono selvaggina, l’abbazia riesce perfino a prestare denaro a basso interesse e a finanziare le crociate grazie alle vendite del suo eccedente. I monaci intraprendono opere di bonifica degli stagni circostanti, la costruzione della diga, il Grand Talus e del sistema idraulico che alimenta la fontana, il lavatoio e le cucine.
Dopo un periodo di decadenza nel XVI° secolo, l’abbazia rifiorisce e si rinnova nel XVII° secolo, con nuove opere di bonifica e la costruzione di nuove dighe.
Classificata monumento storico nel 1862, l’abbazia vede crescere la sua fama e le sue litografie, molto artistiche sebbene poco storiche. Ma sono i fiori e le piante che permettono una ricostruzione storica piuttosto fedele di come doveva apparire l’abbazia delle origini : pini, fichi, mirto, roseti e meleti per la produzione del succo di mele e del sidro.
Oltre ad una flora eccezionale, l’abbazia possiede anche una fauna che è oggi tutelata : i 130 ettari del sito fanno l’oggetto di lavori di restauro e di protezione dagli anni ’90.


















Isola di Bréhat
A nord di Paimpol, dalla Pointe de l’Arcouest, potete imbarcare per l’isola di Bréhat : solo 15′ e una decina di Euro (A/R) vi separano da una delle più belle isole della Bretagna (l’altra, l’Isola di Batz, è nel Finistère). All’imbarcadero scegliete la fila di destra : quella a sinistra propone crociere sul fiume Trieux e altre mete.
L’isola è un gioiellino : case in pietra (a volte veri e propri castelli), fiori ovunque e niente macchina. Anche se devo ammettere che le bici ogni tanto sono insopportabili 🙂















L’isola è abbastanza grande : potete girarla in qualche ora a piedi. Il traghetto vi porta all’Île Sud, a Port Clos, ci sono 2 attracchi diversi in funzione della marea (a marea bassa bisogna scarpinare un po’ ma c’è un trenino). Lo spettacolo delle maree è abbastanza incredibile, soprattutto a bassa. Quando siamo arrivati era cosi’ :






Al ritorno era cosi’ :


Una volta sbarcati, tutti vanno a destra verso Le Bourg ma io vi consiglio di andare a sinistra. Ci sono 2 tappe che secondo me vale la pena di fare.
La citadelle, antica cittadella fortificata che oggi ospita un’officina di vetro (chiusa il sabato) con la boutique.







Il mulino ad acqua marina, da cui si gode una splendida vista. Poco lontano c’è anche la cappella Saint-Michel : non siamo saliti perché c’era un sole pazzesco ed è anche moderna, quindi ci interessava meno.





Sull’isola è possibile mangiare a Le Bourg, il villaggio al cuore dell’isola, che divide l’Île du Sud da quella du Nord : non aspettatevi granché ma in Bretagna ci si sbaglia di rado con una crêpe.
In compenso potete vedere la chiesa, che oltre ad essere molto carina contiene anche il modello della fregata del Sotto-Ammiraglio Pierre-François de Cornec, che il figlio volle donare nel 1836.



La regione di Saint Brieux
Proseguendo verso est, si passa dalla regione del Goëlo a quella di Saint Brieux, che si estende dal fiordo del fiume Le Gouët, dove si trova la città di Saint-Brieux, fino al fiordo del fiume La Rance, dove sorge Dinan.
Saint-Quay-Portrieux
Il lunedi’ non è facile trovare un mercato dove fare la spesa, ma noi la facciamo solo in questo modo ormai da anni.
Il mercato è al porto : ci si trovano alimentari, inclusa una bancarella italiana che vende davvero delle buone cose e che non si trovano ovunque (dopo quasi 2 settimane ti prende l’astinenza…), ma anche abbigliamento. Non ho fatto apposta ma ho trovato anche un compatriota di Napoli che vende splendide scarpe (comprate).








Se volete fare una pausa caffè, consiglio di andare verso la Plage de la Grève Noire, dove c’è una splendida vista sulla spiaggia.



Se volete mangiare un boccone vi consiglio caldamente di restare nella zona del porto, nelle famose viuzze laterali più che sul lungomare.




Qui abbiamo trovato un ristorantino delizioso, “La Cachette” : toni giapponesi (gyoza da urlo) e indiani inaspettati e riuscitissimi accanto ai più tradizionali frutti di mare, quadro molto carino.
Restaurant La Cachette
21, rue Georges Clémenceau
22410 Saint-Quay-Portrieux
Tel 0033 (0)02 96 33 41 55
Plérin e Plérin sur Mer
Siamo passati da qui dopo aver tentato di visitare Saint Brieux alla ricerca di un mercato dove fare la spesa (tanto per cambiare) e per pranzare con una coppia di amici sul mare.
Il mercato l’abbiamo trovato ed è davvero carino : si tiene di domenica e si trova di tutto, dall’alimentare all’abbigliamento.






Ma la scoperta del giorno è stata il ristorante, in realtà bistrot, proprio di fronte alla spiaggia da cui prende il nome : Les Rosaires. Una delle rare spiagge di sabbia bianca e abbastanza “passeggiabile”, anche se l’acqua deve essere gelida.
Bistrot Les Rosaires
6, boulevard de la Côte d’Emeraude
22190 Plérin
Tel 0033 (0)02 96 79 38 21
Dinan
Ho visitato questa cittadina medievale per la seconda volta e per la seconda volta me ne sono innamorata : il centro storico è costellato di case a frangipane, alcune antichissime, e di decorazioni in ferro battuto e legno dipinto. La città conobbe il suo apogeo nel XIV° secolo, epoca in cui la borghesia si affermava come partner indispensabile per i Duchi di Bretagna, con tutti i privilegi che questo comportava.












La Rue de l‘Horloge
Uno dei simboli di questa opulenza è la Tour de l’Horloge, eretta nel 1470. Dal 1505 viene dotata di una campana e di un orologio. Nella rue de l’horloge si concentrano alcune delle più belle attrazioni artistiche e architettoniche della città, anche se alcune sono state “importate” da altri siti : cio’ è dovuto alla volontà della città di valorizzare il proprio patrimonio artistico.




L’hôtel Kératry, per esempio, è stato costruito nel 1559 a Lanvollon ma fu smontato e rimontato a Dinan nel 1935 perché minacciato da un incendio.




Una cappella detta dei Trinitaires si nasconde fra le pietre delle case del centro, in rue de la Poissonnerie : risale al 1368, quando una coppia di cittadini agiati fa dono di una casa per accogliere poveri e pellegrini. La proprietà diventa rapidamente un priorato e viene legato ai frati Trinitaires, che riscattavano i prigionieri cristiani nelle regioni dell’Islam. Si arricchisce di una cappella, di cui oggi rimangono la porta di ingresso, una colonna e un’acquasantiera.

Dinan è in effetti un luogo di culto molto ricercato : qui si ritrovano le Clarisse (dal 1480 e fino al 1792 35 religiose abitano il convento di Santa Chiara, che sorge sulla cappella di Santa Caterina) e i Francescani (dal 1247 fino al 1791 una trentina di monaci abitano il monastero dei Cordeliers, una branchia dell’ordine Francescano).



Molto carino anche il mercato coperto, ovvero le Halles (io sono appassionata di mercati, ormai lo sapete 🙂 ).





Ma non sbagliatevi a lasciare Dinan senza aver visitato il porto : potete scendere direttamente dal centro dalla rue du Jerzual, che dal 1123 collega le 2 parti della città (ma occhio che poi bisogna risalire…), e poi per la rue du Petit-Fort, ma io andrei in macchina perché è davvero ripida. Le 2 vie davvero belle e ospitano le case più antiche della città, alcune delle quali rimontano al XV° secolo.
Rue du Jerzual











Rue du Petit-Fort
Nella rue du Petit-Fort l’attività di lavorazione della pelle è stata presente fino alla seconda metà del XIX° secolo. Fu solo a partire dal XVIII° secolo che fu costruita un’altra via di accesso, più adatta al traffico crescente. Ci sono diversi posticini carini per bere qualcosa o mangiare una crêpe ma, soprattutto, diversi atelier artistici.





















Il porto
Il porto è uno dei più attivi della regione fin dall’XI° secolo, grazie soprattutto all’esportazione di grano e vino verso l’Inghilterra e, a partire dal XIX° secolo, della tela. Nel XVIII° secolo il porto subisce dei lavori di modernizzazione importanti : il letto del fiume è ampliato, i mulini rasi al suolo e i bordi rivestiti di pietra. A partire dal 1930, con l’avvento della ferroia, il commercio fluviale perde importanza e il porto diventa un centro di villeggiatura e di shopping. Devo dire che conserva tutto il suo fascino.
Ma la scoperta del giorno è stata il ristorante, in realtà bistrot, proprio di fronte alla spiaggia da cui prende il nome : Les Rosaires. Una delle rare spiagge di sabbia bianca e abbastanza “passeggiabile”, anche se l’acqua deve essere gelida.
La regione della Cornovaglia
Più a sud, verso il centro della Bretagna, si passa dalla regione del Trégor a quella della Cornouaille, che si estende dalla costa atlantica fra le città di Brest e Laurient, fino più o meno alla città di Guingamp, dove il suo “triangolo” si restringe e confina con la regione dei Pays de Saint Brieux.
Qui si trova l’ultima tappa del nostro periplo, più o meno nella zona del Fisel.
La Valle dei Santi
Non sapevo nemmeno dell’esistenza di questo posto straordinario : una collina, anticamente usata come fortificazione, che oggi ospita centinaia di statue monolitiche, dei menhir dalle forme umane le più diverse, opera di artisti locali che hanno potuto crearle grazie alle donazioni dei mecenati. Ognuna è dedicata ad un santo.













Le statue vedono la luce nel laboratorio sottostante, dove si trova anche un punto di ristorazione rapida con l’immancabile boutique.




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