
La provincia più ad ovest della Bretagna, il cui nome deriva forse dall’Abbazia di Sanctus Mattheus finis terræ, è l’antica patria dei Celti e del celeberrimo eroe dei fumetti Asterix. Questa regione, fiera e attaccata alle proprie tradizioni, conserva ancora oggi i propri usi e costumi, la propria gastronomia e la propria architettura molto particolare.
La nostra avventura comincia sulle coste del Finistère : case in pietra tappezzate di ortensie, spiagge bianche, maree spettacolari, antiche chiese e calvari ovunque e, naturalmente, ostriche, astice bretone (il celebre homard bleu) e crêpes.
Ecco qualche tappa che vi consiglio di fare se capitate nei paraggi.
Roscoff : il porto dei corsari
Prima tappa : il mare, naturalmente. Dopo 5 mesi di confinamento ne avevamo bisogno.
Roscoff è una piccola cittadina del Finistère che si affaccia sulla Manica. Nel XV° secolo i marinai di Roscoff, spesso sul libro paga di mercanti fiamminghi, rifornivano le coste iberiche di cereali e stoffe e ritornavano con olio d’oliva, vino, frutta e zucchero. Diversi fabbricanti di imbarcazioni divennero mercanti a loro turno : stoccavano sale per i pescatori normanni, esportavano stoffe, importavano vino e acqua vitae, arricchendosi in pochi anni. Nel XVII° secolo Roscoff si doto’ di un porto e di un attracco per permettere alle imbarcazioni più grandi di avvicinarsi alla riva senza incagliarsi. La marea oceanica è molto più imponente di quella del Mediterraneo e fra alta e bassa marea il mare puo’ ritirarsi di diverse centinaia di metri.






Pirati, corsari e filibustieri
Fino al XVIII° secolo il commercio marittimo era fiorente : i marinai di Roscoff arrivavano fino a Danzica, Lubecca, Amsterdam, Lisbona, Cadice, Genova, Faro, Terra Nova…Ma le guerre e i conseguenti divieti di commerciare con i nemici e l’insicurezza delle rotte marittime spinsero gli armatori a trasformarsi in corsari al servizio dello Stato e a dare la caccia ai pirati che infestavano i mari.. Ma la tentazione di tenere per sé il bottino era forte e i vantaggi economici consistenti : per questo molti corsari divennero filibustieri.
A partire dal 1763, con la fine delle ostilità, Roscoff ritrova la sua vitalità commerciale, soprattutto grazie agli scambi con la Gran Bretagna : vino, acqua vitae, legno per fabbricare le botti, thé…A causa degli alti dazi di alcuni prodotti in Inghilterra, fiori’ anche il contrabbando : le botti piene venivano fatte entrare illegalmente trascinandole sul fondo delle imbarcazioni e recuperate di notte, una volta che la dogana era chiusa. Il contrabbando declino’ a partire dal 1768 grazie agli accordi franco-inglesi che riducevano le tasse sull’alcool, ad eccezione del periodo della Rivoluzione Francese (1789), dove il blocco continentale favori’ un nuovo breve periodo di contrabbando.
Il porto di Roscoff si converti’ al commercio di verdure : la città riforniva la capitale Parigi di carciofi, asparagi, cavolfiori patate e cipolle attraverso i porti di Le Havre e Morlaix, fino all’arrivo della via ferrata nel 1883.
Diversi lavori di modernizzazione del porto, resi necessari dall’evoluzione delle imbarcazioni, si susseguirono fino agli anni ’70. Una passerella che conduce in acque profonde permette oggi di imbarcare per l’isola di Batz a marea bassa.
La cipolla di Roscoff [1]
La cipolla di Roscoff, introdotta da un monaco dal Portogallo nel 1647, è famosa come quella rossa di Tropea.
Nell’alimentazione dei marinai, le cipolle erano essenziali per prevenire lo scorbuto (malattia dovuta alla carenza di vitamina C) ma venivano usate anche per la loro capacità di conservarsi per molto tempo.
Nel 1828 un coltivatore di Roscoff, Henri Ollivier, inizio’ un commercio di cipolle con l’Inghilterra. Da allora i commercianti di cipolle vennero soprannominati Johnnies o Onion Johhnies, dai nomi bretoni Yann, equivalente di John, e Yannick, equivalente di Johnny, molto diffusi all’epoca.
Ancora oggi la cipolla viene utilizzata come ingrediente base per molti piatti e nella preparazione di alcune specialità tradizionali bretoni a base di carne.
Case in pietra e lucernai [2]
Una delle attrazioni di Roscoff sono le sue case in pietra tradizionali con i loro lucernai e i gerani ai balconi.
Nei cortil interni le case possiedono spesso delle arcate, anticamente usate come depositi e magazzini. Purtroppo non sono visitabili.






I lucernai di Roscoff sono particolarmente curati : molti di loro sono in stile fiammingo, coronati da un frontone (XVI° secolo). Alcuni sono stati smontati e rimontati su edifici diversi.

Chiese e edifici sacri
A Roscoff potete visitare la cappella di Sant’Anna e la Chiesa di Notre-Dame de Croas-Batz.


La chiesa più grande di Roscoff è Notre-Dame de Croas-Batz, costruita grazie al finanziamento degli armatori intorno al 1520 : l’esterno possiede 2 ossari monumentali e un campanile piuttosto unico nel suo genere ; l’interno a 3 navate possiede qualche opera notevole, fra cui la cappella degli alabastri di Nottingham del XV° secolo, il pulpito e gli altari lignei del ‘700, una via crucis in smalto su rame, l’organo del ‘600 e la fonte battesimale del ‘500 con vasca e piscina in granito e il baldacchino ligneo.















Maria Stuarda a Roscoff
Nel 1548, all’età di 6 anni, la regina di Scozia Maria Stuarda, promessa al futuro re di Francia Francesco II, sbarca a Roscoff, probabilmente all’unico attracco disponibile all’epoca, accanto all’ormai scomparsa cappella di Saint-Ninien, risalente al 1510 e distrutta nel 1932 per permettere l’accesso al nuovo pontile.






Isola di Batz
Dall’imbarcadero di Roscoff si puo’ prendere il traghetto per l’isola di Batz (€ 9 a testa l’A/R), ce n’è uno in media ogni 30′.




Da vedere assolutamente le spiagge bianchissime, all’opposto del debarcadero : bisogna camminare un po’ (e in salita, ma non esagerata) prendendo verso le rovine della cappella di Sainte-Anne (XII° secolo), situata ad est dell’isola.





Dopo la cappella, potete costeggiarla e dirigervi verso la costa nord dell’isola percorrendo i sentieri costieri : il panorama merita assolutamente.












Il villaggio è carino, con le sue case in pietra (molte delle quali si possono affittare alla settimana) e diversi b&b (in francese : gites o chambres d’hôtes).







Si puo’ mangiare sur place ma il mio consiglio è di restare a Roscoff, c’è molta più scelta.
Per chi ha voglia, c’è la possibilità di affittare delle biciclette (non so se ne hanno di elettriche ma farei attenzione perché l’isola è un sali-scendi e ci sono parecchi sentieri sterrati).
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