
Capoluogo della regione del Limousin, la città è situata nella provincia della Haute-Vienne, nel centro della Francia, in linea quasi retta fra Lione e Bordeaux.
Un po’ di storia:
Limoges affonda le sue radici nella storia antica. Ecco giusto qualche cenno storico per tracciare le tappe chiave della città e capire perché oggi è quella che è :
- Fondata dai romani intorno all’anno 10 a.C. sotto l’Imperatore Augusto il nome di Augustoritum, la città ha successivamente preso il nome di Lémovices, dal popolo gallo che la abitava nell’antichità a partire dal IV° secolo. In questa epoca avviene una progressiva separazione dei 2 nuclei storici : il “château” (castello), che viene progressivamente abbandonato per un luogo più protetto contro le invasioni e che sorge intorno alla cattedrale, la Cité (cittadella) : ma i 2 nuclei separati sopravvivono ancora per diversi secoli.
- Conquistata dai Franchi nell VIII° secolo, la città raggiunge il suo apogeo nel Medioevo grazie all’attività culturale della Abbazia di San Marziale, dedicata al primo vescovo della città, e alla sua produzione musicale (i troubadour) e la sua produzione artistica di smalti (il Louvre ne ospita una collezione intera, foto a destra). Dal XII° la sua storia è legata a quella dei Duchi di Aquitania, Riccardo Cuor di Leone vi è incoronato nel 1172 (restano molti segni del suo passaggio nelle zone intorno alla città). Nel 1589 passa sotto la corona del re di Francia e nel 1792 i 2 nuclei storici sono riuniti in un’unica città.
- Ne 1795 un giacimento di caolino è scoperto a 40 km dalla città, a Saint Yrieix-la-Perche : l’industria della porcellana prende il volo.
- Nel XIX° secolo la rivoluzione industriale cambia l’aspetto della città, che si popola di operai e abbraccia la causa sindacale : nel 1895 vede nascere la CGT (uno dei più grossi sindacati di Francia). Le industrie della lavorazione tessile (per esempio i cappelli) e della pelle decollano in centro e nei dintorni (famosi i guanti di Saint Junien, a qualche km dalla città, che ospitano ancora parecchie fabbriche). L’apogeo industriale della città è fra il 1850 e il 1930.
I punti forti (e quelli meno forti):
Situata al centro-ovest della Francia, sul cammino di San Giacomo di Compostella (si vedono conchiglie ovunque in città), a noi che ci abitiamo piace dire che siamo a 1 ora e mezzo da Bordeaux, 2 ore da Tolosa e 3 ore da Parigi. Ci piace anche dire che siamo i maestri delle “Arti del Fuoco” perché Limoges è la capitale della porcellana e degli smalti artistici, che siamo gli chef della carne rossa e delle mele e che siamo una delle uniche città ad avere 2 centri storici, quello sacro della cattedrale e quello temporale del castello (che oggi non esiste più ma comunque !).
Chi non ci vuole bene dice che siamo fuori dalla vita civilizzata, tanto che quando si voleva mandare qualcuno in esilio senza uscire dai confini nazionali un tempo si diceva limoger (essere congedato = limogé), che siamo una città rossa (nel senso politico del termine) e che non abbiamo nemmeno il TGV. Ai quali noi rispondiamo che abbiamo l’autostrada gratuita e sempre vuota, un aeroporto internazionale con i low-cost per Londra e una delle stazioni più belle di Francia (ci hanno girato perfino la pubblicità di Chanel n°5 !), che abbiamo il CSP (squadra di basket in serie A), che l’immobiliare è il più basso di Francia e che possiamo andare in centro in macchina e parcheggiare nel giro di 5 minuti o pagare un garage € 2 per tutta la giornata. E scusate se è poco !
Cosa c’è da vedere:
Limoges conserva oggi un aspetto piuttosto medievale, con i suoi sampietrini, i suoi ponti fortificati e le sue case a colombage. Di struttura concentrica, non è difficile orientarsi : vi suggerisco di iniziare la visita dal centro storico del “château“.
Situata nel cuore del centro du “château“, la place de la Motte è il cuore commerciale della città : accoglie il mercato coperto (le Halles), esempio di arte Liberty, che ospita ancora oggi i produttori e i commercianti locali (foto a destra): frutta, verdura, formaggio, carne e pesce fra i migliori della regione provengono direttamente dai campi, i frutteti e le fattorie intorno alla città. Un po’ cari ma di una qualità senza eguali. Le spese alimentari le faccio solo qui : è aperto tutti i giorni dalle 7h00 alle 14h00, festività incluse. Consiglio di andare comunque prima delle 13h00 perché quando c’è poco afflusso alcuni chioschi cominciano a chiudere. Ci sono diversi altri mercati in città, di buona qualità e un po’ meno cari : quello di place des Carmes e quello di place des Bancs, attigui a place de la Motte.
Scendendo da place de la Motte vi ritroverete nel quartiere più medievale della città : basta girare intorno al mercato coperto dal lato che va in discesa (dal lato opposto andate verso place d’Aîne). Si chiama la rue de la Boucherie. Un vero e proprio défilé di case a colombage (foto interna sinistra) che scende verso place des bancs. Da visitare assolutamente, con tutti i suoi negozietti, pub, atelier di artisti e ristorantini. In particolare l’antica macelleria (maison de la boucherie), ricavata in una dimora del XIII° secolo, visitabile d’estate e ricostruita con i mobili e i costumi d’epoca (foto esterna sinistra).
Scendendo ancora lungo la rue de la Haute Vienne, vi troverete al municipio (la Mairie), costruito a immagine di quello di Parigi, con una splendida fontana in porcellana (foto di testa).
Nel centro storico della “Cité“, potete attraversare (solo a pied) i ponti di Saint Etienne (foto esterna destra) e di Saint Martial (foto interna destra), che sovrastano il fiume Vienne e sono situati a qualche centinaia di metri l’uno dall’altro, lungo la circonvallazione esterna (le antiche mura della città). Attorno ad entrambi i ponti si sono sviluppati quartieri abitati dai cosiddetti ponticaud (= la gente dei ponti), con i loro bistrot e bar piuttosto carini per bere qualcosa o mangiare velocemente, specialmente intorno al ponte Saint Etienne.
Immancabile la visita alla cattedrale Saint Etienne, naturalmente, con i suoi giardini dell’Évêché (foto a sinistra), terrazzati a strapiombo sulla Vienne : con i loro 5 ettari sono la più vasta zona verde della città. Creato nel XVIII° secolo e aperto al pubblico definitivamente nel 1911, il parco ospita giardini alla francese, fontane e orti botanici.
Nel loro perimetro il Museo delle Belle Arti, con qualche bel pezzo artistico e una ricostruzione della città antica.
Dove mangiare:
Poco lontano da place de la Motte, visitate la place de la fontaine des barres, dove potrete rifocillarvi in un ristorantino tipico delizioso e a prezzi ragionevoli “La princesse au petit pois” (= la Principessa sul Pisello).
Se invece volete un ottimo caffé, andate a trovare il buon Philippe (foto a destra) nella sua Fabrique du Café, in place d’Aîne, al di sopra di place de la Motte, dove c’è il tribunale : potrete degustare una varietà infinita di miscele (si occupa lui della torrefazione) e troverete anche il marocchino (indovinate chi gli ha passato la ricetta ?). Quando fa bel tempo apre la corte interna, che ha allestito a terrazza : per gli amanti dell’aria aperta e i fumatori accaniti.
Cosa c’è da comprare ?
Limoges è piena di negozi di porcellana, soprattutto in Boulevard Louis Blanc : personalmente preferisco le creazioni moderne, Bernardaud è sempre una garanzia (esiste anche un Museo Bernardeau con boutique non lontano da place des Carmes).
Le vie più commerciali sono quelle nel centro del château, intorno a place de la Motte : qui trovate le grandi marche (ma non pretendete troppo !) e qualche alimentare simpatico : se vi piace il formaggio andate alla Maison du fromage, tenuta da 2 vecchie signore (speriamo che durino) che fanno delle cose eccezionali !
Se invece vi piace il vintage visitate la boutique Boogalou.
Esistono talmente tante cose da dire, ma il troppo stroppia e io avevo promesso la sintesi. Spero di avervi dato voglia di visitare la mia città : se avete domande non esitate a lasciare un commento, dopo 8 anni credo di conoscerla davvero bene.
Buona visita !
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