
*Grazie a Blog Histoire Géo per la splendida foto.
Eleonora d’Aquitania (Bordeaux, 1122 – Abbazia di Fontevrault, 1204)

Facsimile (2006) del sarcofago di Eleonora d’Aquitania : la regina è ritratta con un libro in mano, testimonianza della grande opera di mecenate che la contraddistinse. Museo dell’Aquitania, Bordeaux. Il vero sarcofago si trova alla Abbazia di Fontevrault.
Uno dei personaggi che meglio incarna la storia della regione Aquitania, di cui fu Duchessa, Eleonora è da molti considerata una delle donne più belle, più colte e più indecenti della sua epoca. Già vi piace ? Vi state chiedendo cosa potrà mai distinguerla dalle altre donne di Francia ? Vediamo un po’:
- è 2 volte regina…e non di 2 regni qualsiasi : prima di Francia, a soli 15 anni (moglie di Luigi VII) per 15 anni, poi d’Inghilterra (moglie di Enrico II Plantageneto) per 35 anni.
- è mecenate : Bordeaux e Poitiers sono le grandi corti dove nasce la corrente estetica e letteraria dell’amor cortese, che influenza molto l’educazione di Eleonora. Alla corte aquitana hanno prosperato trovatori e artisti di tutta l’Europa dell’epoca…molti dei quali si dice siano passati anche dalla sua camera da letto…
- è ribelle : scomunicata per qualche anno in seguito ad alcune vicessitudini romantiche dove pare amasse mettere lo zampino, causando divorzi, adulteri e altre amenità.
- è soldato : è l’unica donna ad accompagnare il marito in guerra (la Seconda Crociata).
- è divorziata : nel 1152 divorzia da Luigi VII, o meglio, il matrimonio è dichiarato nulla per consanguineità di ennesimo grado (la Chiesa doveva pur accontentare i reali senza perdere la faccia…).
- è cougar : il suo secondo marito ha 11 anni meno di lei !
Eleonora è in realtà battezzata Alienor, che nella lingua d’oc significa “l’altra Aénor” (Aénor è il nome di sua madre), poi diventato Eléanor in lingua d’oïl. Cominciamo bene, direbbe uno psicopedagogo dei nostri tempi…
Ma accanto alle lettere e la musica, fin da piccola Eleonora mostra interesse per la caccia e i cavalli. Alla morte del padre, nel 1137, in quanto primogenita, eredita i titoli di duchessa d’Aquitania e di Guascogna e di contessa di Poitiers. Lo stesso anno sposa Luigi VII e diviene regina di Francia.

Pare che Eleonora fosse una donna splendida, con lunghi capelli biondo ramato, occhi chiari e che avesse una figura slanciata.
Ma la vita a corte è molto diversa da come se la aspettava : la corte francese è piuttosto sobria e contrasta con la sua passione per le belle cose, le tappezzerie, i trovatori, i gioielli, i bei vestiti…e la sua influenza sul giovane re. In effetti la signora pare avere come passatempo preferito mettere lo zampino negli affari politici o romantici di vicini, conoscenti e nemici, attirandosi le ire un po’ di tutti, fra cui il Papa. Il che, all’epoca, voleva dire interdizione di avere figli, quindi eredi.
Per rientrare nelle grazie del papa, Eleonora spinge il marito Luigi VII a partecipare alla Seconda Crociata (1147-9) e lo segue (in pompa magna e con tutta la corte di trovatori, fra i quali pare uno dei suoi amanti…). La crociata si conclude in disastro e il re rischia di lasciarci la pelle con la retroguardia, stile Rolando : le malelingue dicono, per colpa di un complotto organizzato dalla stessa Eleonora.
Le cose fra marito e moglie vanno talmente male che nel 1152 ottengono l’annullamento del matrimonio. Eleonora rientra a Poitiers e si riprende le sue terre. Dal matrimonio con Luigi saranno nate 2 bambine : Maria e Alice.
Ma il celibato è di corta durata : lo stesso anno sposa Enrico II Plantageneto, di 11 anni più giovane di lei. E si porta a casa il titolo di regina d’Inghilterra nel 1154. In realtà il matrimonio è rocambolesco : sulla via del ritorno verso Poitiers, 3 gentiluomini tentano di rapire la donzella per obbligarla a contrarre matrimonio e appropriarsi delle sue terre. Ma la signora, una volta scampata e rientrata a casa, chiama in soccorso il prode Enrico che, in cambio, ottiene la sua mano.

Enrico II d’Inghilterra ed Eleonora d’Aquitania.
Purtroppo Enrico non è fedele e, ad aggravare le cose, non è riconosciuto in Francia. Quando la sua relazione con la giovane amante Rosamunda Clifford viene allo scoperto, Eleonora rientra in Francia nel 1167 e si re-installa a Poitiers. Dal matrimonio con Enrico saranno nati ben 8 figli, fra cui Riccardo Cuor Di Leone e Giovanni Senza Terra (per chi ha visto Robin Hood).
La corte letteraria che intrattiene con la figlia Maria è famosa in tutta Europa : fra i compositori passati da qui ritroviamo Chrétien de Troyes. Il suo mecenatismo le varrà il soprannome di “regina dei trovatori”.

A sinistra Marie de Champagne e a destra Eleonora d’Aquitania. Gli uomini sono il marito di Marie e due trovatori, forse uno dei 2 è Chrétien de Troyes.
Eleonora non perde comunque il vizio della politica : nel 1173 cospira con i 3 figli maschi affinché si ribellino al padre e lo detronizzino. Ma la ribellione viene sventata ed Eleonora viene riportata in Inghilterra dal marito, che pensa bene di liberarsene imprigionandola. La sua prigionia durerà 15 anni, durante i quali perderà il figlio Enrico.
Nel 1183 viene liberata ma vive in realtà in uno stato di libertà vigilata : nel frattempo perde anche il figlio Goffredo. Alla morte di Enrico è Riccardo Cuor Di Leone che diventa re d’Inghilterra nel 1189. Eleonora governerà tuttavia il Paese in assenza del figlio, partito per la Terza Crociata : in sua assenza, la signora sventa il complotto ordito ai suoi danni da Giovanni Senza Terra, riscatta Riccardo che si è fatto catturare in Austria sulla via del ritorno e riesce perfino a riappacificare i 2 fratelli. Tutto questo alla bellezza di 67 anni.
Si potrebbe pensare che per Eleonora sia finalmente giunto il momento di andare in pensione… invece, nel 1199 Riccardo muore e iniziano i problemi per la successione : se Giovanni è riconosciuto dai nobili di Normandia e di Inghilterra, i baroni della Francia occidentale appoggiano Arturo (figlio del defunto Goffredo). Alla fine è Giovanni Senza Terra che diventa re (liberandosi dello sgradito soprannome) ed ad Arturo viene garantita la Bretagna. Ma le dispute con la Francia per le rivendicazioni dei possedimenti di Eleonora non cessano : nell’arena Giovanni, Arturo e il re di Francia. E’ ancora una volta Eleonora che propone la soluzione di compromesso : i territori saranno riuniti alla morte di Giovanni, erede dell’Aquitania, con un matrimonio fra una delle sue nipoti e il figlio del re di Francia. Alla povera Eleonora tocca farsela fino in Castiglia per scegliere la moglie al delfino di Francia fra le 2 nipoti di Giovanni.
Come sempre ogni volta che decide di partire, Eleonora ha dei problemi sulla strada : appena si muove tentano tutti di rapirla, stavolta è il nipote Arturo. Ma Giovanni arriva alla riscossa della madre e Arturo fa una brutta fine.
Eleonora e Giovanni Senza Terra
Stanca di tutto, Eleonora si rifugia nel 1202 all’abbazia di Fontevrault, dove prende i voti (a 80 anni…) e muore 2 anni più tardi.
I luoghi di Eleonora:
- Bordeaux, la città natale e dove si celebra il matrimonio con Luigi VII (1137).
- Poitiers, di cui è Contessa per diritti di nascita e dove si celebra la sua incoronazione come Duchessa d’Aquitania (1137).
- Limoges, città natale della matrigna Emma di Limoges.
- Bourges, dove si celebra la sua incoronazione come Regina di Francia (1137).
Filmografia:
La storia di Eleonora è ripresa più volte dal cinema. Il film che la racconta meglio è, amio avviso, “Il Leone d’inverno”, di cui esistono 2 versioni. La prima del 1968, con un’incredibile Katharine Hepburn e un cattivissimo Peter O’Toole, e la seconda del 2003, con altri 2 mostri sacri, Patrick Stewart e Glenn Close. Data la qualità del video, ho scelto la versione più recente : ecco il trailer.
Fonti :
Esiste molta materia sulla storia di Eleonora : mi sono rifatta alle fonti incontornabili ma anche a blog a cui vi invito a gettare un occhio (in basso). Per le foto, ne ho potute scattare alcune nel Museo dell’Aquitania di Bordeaux ma le altre le ho trovate su internet (spero libere da copyright, altrimenti faccio ammenda fin da subito, non esitate a scrivermi).
Rispondi