
Situata nella regione del Poitou-Charente e capoluogo della provincia Charente Maritime, la città si affaccia sull’oceano Atlantico.
Quando posso, colgo l’occasione per attraversare il ponte che le separa e arrivare fino all’Île de Ré, la Capri della Francia atlantica…in versione un po’ più rustica. In particolare sono fan di Saint-Martin-De-Ré.
Un po’ di storia:
La Rochelle si erge con le sue maestose fortificazioni fronte all’oceano atlantico. Ecco giusto qualche cenno storico per tracciare le tappe chiave della città :
- Fondata nel X° secolo su un antico insediamento Gallo (odierno quartiere di Cougnes), La Rochelle si sviluppa in seguito come villaggio di pescatori su un promontorio roccioso, da cui trae probabilmente il nome (Rupella, Rocella, Roscella…)
Nel Medioevo passa sotto il dominio dei Duchi d’Aquitania e il suo nome viene definitivamente ufficializzato in La Rochelle da Eleonora d’Aquitania nel 1199. Grazie alle sue seconde nozze con il re d’Inghilterra Henri II en 1152, la città passa in mani inglesi, dove resta fino al 1371. Porto atlantico dei templari fra il XII° e il XIII° secolo (da cui le varie rue du Temple, cour du Temple, ecc.), nel XIV° secolo la città diventa il più grande porto francese atlantico grazie al commercio marittimo, soprattutto di sale e vino, con i mercati inglesi e dell’Europa del Nord.
- Nel XVI° secolo la città accoglie la fronda riformista dei Ugonotti e diventa una roccaforte della religione protestante in Francia, con i favori dell’Inghilterra (protestante anche lei) : vive un periodo di indipendenza e di prosperità fino al XVII° secolo. Ma nel 1628 le truppe francesi, sotto la guida del Cardinale Richelieu, riprendono la città, nonostante il supporto degli inglesi. Malgrado la situazione disastrosa in seguito al lungo assedio, la città marinara si riprendre rapidamente grazie al commercio con la Nuova Francia (Canada e Antille), che fiorisce per tutto il XVII° e il XVIII° secolo grazie all’importazione di zucchero e pellicce e, ahimé, al traffico di schiavi dall’Africa nera. E’ in questo periodo che la città si dota di nuovi porti, in quanto il Porto Vecchio è diventato troppo piccolo per le imbarcazioni moderne.
- Durante la prima guerra mondiale La Rochelle serve da base militare per gli alleati. Il Genio americano installa una fabbrica ferroviaria destinata all’approvvigionamento delle truppe : la città conosce uno sviluppo industriale e una nuova epoca di prosperità. L’avvento dell’automobile costituisce un’altra opportunità per la città. Durante la seconda guerra mondiale La Rochelle accoglie le basi tedesche per i sottomarini (i famosi u-boat) : è l’ultima roccaforte francese ad essere conquistata dagli alleati.
I punti forti (e quelli meno forti):
Tipica città di mare, La Rochelle è sicuramente da visitare per la sua storia, i suoi monumenti ancora intatti e la sua architettura urbana decisamente bella : non a caso fu soprannominata La Bianca, dalle splendide pietre calcaree in cui sono costruiti i suoi edifici (quando c’è il sole è davvero uno spettacolo) (foto a sinistra). Qui si puó gustare un’ottima cucina di pesce e, non nascondiamocelo, fare shopping nelle migliori boutique.
Chi non ama La Rochelle potrebbe dire che è la tipica meta commerciale dei ricchi borghesi di provincia e che trovare un parcheggio in alta stagione è un’impresa epica (cosa su cui in effetti non avrebbe torto) : io dico che resta piacevole passeggiare in riva al mare e dare un’occhiata alle vetrine fra un gelato e un cocktail di gamberetti in terrazza…
Cosa c’è da vedere:
La Rochelle si sviluppa intorno al vecchio porto : il mio consiglio, se venite in macchina, è di lasciarla al parcheggio dell’esplanade St Jean d’Acre (che non c’entra niente con Jeanne d’Arc…).
Vi consiglio di scaricare la mappa della città, che è piuttosto ben fatta, dal sito ufficiale (non ho i diritti per proporvelo direttamente io in pdf per ovvie ragioni). Il parcheggio in questione è quello fra i numeri 25 e 23, ma ce ne sono parecchi altri : quello è uno dei più grossi (all’aperto) e il più vicino al vecchio porto.
Potete cominciare la visita dalla Tour de la Chaîne (= catena), sulla vostra destra, che, insieme alla Tour Saint-Nicolas (foto in alto a destra), apre sul Cours des Dames, antico sito degli hangar portuaru riabilitato nel ‘800 : il corso prende il nome dalle mogli dei marinai che aspettavano i mariti di ritorno.
Non dimenticate di dare un’occhiata alla via che corre sulla cinta muraria (rue sur-les-murs) che dalla Tour de la Chaîne porta fino alla Tour de la Lanterne (foto a sinistra), ultimo faro medievale su un porto atlantico. Costruita nel XIV° secolo, vale la pena di farla, la passeggiata fino alla lanterna : trasformata in prigione nel XVII° secolo, contiene ancora i graffiti di tutti i corsari che vi hanno “soggiornato”.
Una volta attraversata la porta sotto le mura della Tour de la Chaîne (che è visitabile e che vi consiglio di visitare) e arrivati sul Cours des Dames, avete una veduta spettacolare di tutto il vecchio porto (foto di testa).Continuando lungo la Promenade, arrivate in una prima piazza al centro della quale giace un’enorme ancora : era quella che permetteva alla catena che scorreva fra le due torri all’ingresso del porto di chiuderlo una volta fatta notte. Continuate ancora fino alla porta dell’Orologio (foto a destra), che vi condurrà nella parte vecchia : lungo questa via si trovano i più antichi edifici della città, sotto i cui portici si nascondono le più prestigiose boutique, e la cattedrale.
Poco più lontano si trova anche il mercato coperto, circondato da negozietti, terrazze e le bancarelle (il sabato).
Se capitate in città in estate, a fine luglio i negozi fanno la braderie, ovvero espongono le loro bancarelle fuori sul marciapiede : di solito l’adesione è buona, grazie al grande flusso di turisti, e si possono fare acquisti interessanti (soprattutto grazie al periodo dei saldi) (foto a sinistra). In compenso il centro chiude alle auto, quindi occhio se avete prenotato un hôtel nella cintura del centro.
Dall’altro lato del vecchio porto, potete rilassarvi e bere qualcosa nei tanti locali con terrazza lungo l’antico bacino dei Chalutiers : la zona industriale, che corrisponde al vecchio porto commerciale, è stata interamente rinnovata e ci si passeggia davvero volentieri (foto a destra). Il bacino è collegato al vecchio porto tramite un “ponte levatoio”, sotto cui passano tutte le imbarcazioni in entrata ed in uscita : personalmente l’ho sempre trovato uno spettacolo rilassante. Un po’ rumoroso a lungo andare…
Si puó visitare l’Acquario, volendo, che si trova dall’altro lato del bacino. Sempre in questa zona si trova anche l’Ufficio del Turismo.
Se avete tempo, attraversate il ponte e andate a Saint-Martin-De-Ré, sull’Île de Ré : il villaggio di pescatori ha lasciato il posto ad una piccola cittadina di mare raccolta intorno al suo porto, piena di localini, ristorantini e boutique che vanno dall’artigiano locale (non tantissime…) alle grandi marche (piuttosto).
A me piace perché tutto è piccolo, antico e ben fatto : ideale per trascorrere una mezza giornata fra la brezza marina, quaclhe vetrina e un buon ristorante. Insomma, bellezza ma anche storia. Si puó lasciare la macchina nel grande parchaggio all’ingresso dell’isola, appena dopo le fortificazioni del leggendario Vauban (che ha fortificato mezza Francia). E poi farla a piedi fino al porto, perché sono 10 minuti.
Sulla strada passate davanti all’hôtel de Clerjotte, voluto da Luigi XIV° nel 1703 (foto a sinistra). Una volta arrivati è tutto qui : la passeggiata intorno al porto, costellata di botteghe di ogni genere e di terrazze per bere qualcosa o mangiare. Ma se entrate un po’ verso la parte alta del villaggio, fra le viuzze di case bianche (da cui uno dei soprannomi dell’Isola : la Bianca, come La Rochelle) trovate pannelli esplicativi che illustrano, attraverso riproduzioni di dipinti, la storia e alcuni aneddoti della città. Fra l’altro spuntano hibiscus selvatici ovunque…(foto in basso).
Vale la pena di arrivare fino alla chiesa di Saint-Martin : risale all’XI°secolo, ma è stata bombardata a più riprese. Ricostruita nel XVII° e nel XVIII° secolo, poi ancora più recentemente a causa di un incendio, la chiesa conserva ancora le sue vestigia gotiche che restano visibili dall’esterno lungo il transetto, ma ha dovuto essere riorientata più volte in seguito a tutti i lavori di ristrutturazione. Il risultato è una struttura eclettica di gotico e barocco che, devo dire, fa un certo effetto : sembra uscita da un manga gothic…
Per le signore : ho scovato un laboratorio “effimero” (oggi c’è, domani chissà…) chiamato AnºSo che vende articoli per la casa in stile minimalista (clicca qui per leggere il mio articolo).
Dove mangiare:
Come potete immaginare, la città è costellata di ristoranti per tutti i gusti e tutti i portafogli : sono stata molte volte alla Rochelle e devo dire che pullulano le trappole per turisti, o comunque i posti un po’…”medi”.
Anche se so di spendere qualche euro in più, io vado ormai sempre allo stesso ristorante, Les Flots, che si trova all’ingresso del vecchio porto, appena dopo la Tour de la Chaîne. Ottima cucina gastronomica di pesce (essenzialmente ma non solo), ambiente chic ma abbordabile, servizio eccellente. Per darvi un’idea, il conto per una cena aperitivo-antipasto-secondo (tutto a base di pesce e ostriche) con 2 bicchieri di vino, acqua e 2 caffé è stato di €135. Consiglio la sala interna, piuttosto che la terrazza (foto a sinistra).
Per gli amanti delle stelle Michelin, invece, esiste il grande fratello di Les Flots : Christopher Coutanceau. Trattasi di 2 stelle Michelin con menù a 300 €, sicuramente eccezionale (mai provato ma ne ho sentito parlare molto bene). Fate vobis…
Ció detto, un pranzo veloce e senza troppe pretese l’ho potuto consumare nella zona del bacino dei Chalutiers, in un ristorantino dal nome Le Casier (di cui peró non ho trovato il sito internet…) : la cucina non è male (tutto fresco e fatto in casa), il locale è carino, il servizio caloroso. Per un pranzo aperitivo-antipasto-secondo (tutto a base di pesce) con 2 bicchieri di vino e acqua (caffé offerto) il conto è stato di € 85 (foto a destra).
Altrimenti, il mio consiglio è di uscire dalla Rochelle. Ho scoperto un ristorantino simpaticissimo a Saint-Martin-De-Ré, sull’Île de Ré : si chiama Le Tout du Cru in quanto non esiste la cucina, si mangiano solo crostacei e frutti di mare, accompagnati da qualche verdurina. Potete leggere il mio articolo.
Dove dormire:
La Rochelle è piena di hôtel : io preferisco dormire in pieno centro e muovermi a piedi. Come al solito cerco piccole strutture indipendenti, ma finora ho trovato solo catene.
Peró mi sono trovata bene al François 1er (catena Citotel), un hôtel 2 stelle di tutto rispetto : palazzo antico e davvero bello (foto a sinistra), camere un po’ piccole e vecchiotte ma perfette per dormirci una notte o due, via centralissima ma calma. Ottimo punto : un grande parcheggio riservato. Una camera doppia a fine luglio mi è costata € 100, colazione e tassa di soggiorno incluse. Purtroppo, essendoci la braderie, non ho potuto approfittare del parcheggio…
Cosa c’è da comprare ?
La Rochelle è piena di bei negozi : se siete appassionati dello stile alla marinara siete nel posto giusto (io ho svaligiato Armor Lux, marca Bretone ma ben presente in tutte le zone di mare e rigorosamente Made In France). In ogni caso tutte le grandi marche sono presenti.
Sinceramente, peró, preferisco attraversare il ponte e andare a Saint-Martin-De-Ré, sull’Île de Ré, dove ci sono piccoli atelier di artisti e artigiani : bisogna fare attenzione alle trappole per turisti, come sempre, ma si possono trovare cose davvero carine. In particolare a me piace visitare il mercato, che si trova nascosto nelle viuzze interne : qui si possono trovare prodotti locali, soprattutto pesche ma anche burro casereccio, formaggi e spezie.
Buona visita !
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