
- è appena stata eletta “European Best Destination” 2015 !
- siamo in novembre, alla fine della vendemmia !
- si conclude oggi il “Festival della Gastronomia” organizzato da LaFourchette, sito Tripadvisor specializzato in ristoranti (e sito amico di questo blog).
Un po’ di storia
Bordeaux affonda le sue radici nella storia dell’antica Gallia, in cui era conosciuta con il nome di Burdigala nel III°secolo a.C. : situata alla foce della Garonna, fu per molto tempo circondata da zone paludose e pestilenziali. Tuttavia, grazie alla Garonna, fiume navigabile che dalla Spagna attraversa la Francia per oltre 500 km, Bordeaux è uno dei porti commerciali più attivi di Francia fin dai tempi più antichi : commercia soprattutto stagno e piombo con la Repubblica Romana.
- Nel III° secolo d.C. finisce sotto il controllo di Roma (tanto per cambiare) e assume il titolo di capitale amministrativa dell’Aquitania. La sua fortuna comincia a declinare con le invasioni barbariche.
- Bisognerà aspettare fino al XII°secolo perché la fortuna giri : il matrimonio di Eleonora d’Aquitania con Enrico II d’Inghilterra consegna Bordeaux agli inglesi per 3 secoli, ridandole l’antico splendore grazie al commercio del sale e del vino. Bordeaux diventa la capitale della Guyenne, nome inglese dell’Aquitania.
- Agli inizi del Rinascimento la città torna francese, suo malgrado, e il commercio con l’Inghilterra si interrompe bruscamente : ci vorranno Luigi XIV° e il suo esercito per riportare l’ordine e risollevare l’economia della città, che entra nel suo secondo apogeo, nel XVIII° secolo, grazie al commercio di cotone, caffé, cacao, zucchero, vino, indigo e, ahimé, schiavi. Nel 1789 Bordeaux è il primo porto di Francia e il secondo al mondo. Le paludi vengono bonificate, gli edifici restaurati (soprattutto le porte), la città si dota di giardini, di un’Opera e di una Borsa nello stile di Versailles.
- Nel XIX°secolo la città prospera come porto coloniale e si industrializza (chimica, metallurgia e olio).
- In epoca moderna, Bordeux sviluppa l’industria metallurgica per sostenere lo sforzo militare della France durante le 2 guerre.
- Bordeaux conosce un secondo Rinascimento alla fine degli anni ’90 / inizi anni 2000 : il municipio ha molto investito in questi ultimi anni e oggi la città gode di un sistema di trasporti pubblici estremamente moderno ed efficace, in particolare grazie al tram, che ha riavvicinato una periferia a lungo abbandonata al centro. Oggi la città si distingue per l’industria navale, petrol-chimica, automobilistica, aeronautica, spaziale e della difesa (secondo polo nazionale dopo Tolosa). Senza citare l’attività vinicola, naturalmente.
Ora che avete un’idea più chiara della storia della città, gli appassionati di araldica potranno meglio comprendre lo stemma e il motto della città :
I gigli, da soli, reggono la luna, le onde, il castello e il leone.
I fiori di giglio rappresentano le armi dei re di Francia, il leopardo richiama le armi della provincia di Guyenne, il castello riproduce le torri dell’antico municipio (di cui rimane appunto la grossa campana), la mezzaluna raffigura la curva descritta dalla Garonna davanti alla città (il porto è tuttora chiamato le Port de la Lune). Tra l’altro, le mezzelune intrecciate sono anche le cifre di Diana di Poitiers. Come corona, Bordeaux ha una corona murale a sette merli d’oro (città di primo ordine). Come supporti: due antilopi bianche con come collare una corona di gigli d’oro.
I punti forti (e quelli meno forti):
La vicinanza all’oceano Atlantico e allo splendido bacino di Arcachon (frequentatissimo in estate), una splendida architettura urbana (tanto che la zona del port de la lune ha meritato l’iscrizione all’UNESCO) e la presenza dei negozi più chic fanno di Bordeaux una città dove la vita è davvero gradevole. Tra l’altro, Bordeaux è la 6ª città universitaria in Francia, brulica di giovani e di attività culturali. Ma Bordeaux è soprattutto la città del vino rosso : nei suoi dintorni operano circa 14000 produttori che garantiscono una produzione annuale di oltre 700 milioni di bottiglie di vino bianco e rosso (color bordeaux, appunto).
Come tutte le città di medie dimensioni che si stanno sviluppando, Bordeaux comincia ad avere qualche problema di traffico, soprattutto nei week-end sui ponti che attraversano la Garonna.
Cosa c’è da vedere:
La città in sé stessa è già molto piacevole da percorrere (consiglio per le signore : senza tacchi), soprattutto la parte vecchia, ovvero quella ad ovest della Garonna che si sviluppa intorno alla rue Saint-Rémy, l’antico decumano dell’impianto romano, e la rue Sainte-Catherine, l’antico cardo.
L’architettura che resta oggi risale soprattutto al XVIII° secolo, epoca nella quale l’intendente Tourny decise di sostituire le antiche mura della città con passeggiate alberate puntuate da 6 porte monumentali che permettono l’ingresso in centro-città : del Medioevo restano la Porte Cailhau e la Porte Saint-Éloi , mentre le altre risalgono appunto al ‘700. Camminando semplicemente lungo les quais (il lungo-fiume) potrete quindi vederne 3 : la Porte Saint-Éloi si trova lungo cours Victor Hugo, a sud, fra il Musée d’Aquitaine e il quai, mentre la Porte Dijeux chiude la rue Sainte-Catherine, a nord-ovest. Potete farvi un’idea guardando la photogallery qui sotto :
Innanzitutto vi consiglio di scaricare la piantina della città : in rosa il centro storico.
Il primo consiglio che posso darvi è quello di lasciare la macchina in uno dei tanti parcheggi sotterranei del centro : io parcheggio di solito nel Parking Bourse, che è propio sotto la place de la Bourse (foto in basso), famosa per il suo specchio d’acqua (foto di testa e in basso) e poi entro in centro dalla rue Saint-Rémy (nella foto in basso, è quella di destra).
Potete vedere qualche altra bella foto della place de la Bourse nella photogallery qui sotto :
Una volta imboccata la rue Saint-Rémy, incrocerete la rue Sainte-Cathérine, una via pedonale fra le più lunghe d’Europa (oltre 1300 mt), che “taglia” la città da nord-ovest a sud-ovest : se girate a destra, fra una vetrina ed un caffé, potrete arrivare fino alla place du Grand Théâtre (a nord), mentre a sinistra arriverete alla place de la Victoire (a sud), dove potrete ammirare la Porte Dijeaux (foto in basso).
Io di solito mi dirigo al Grand Théâtre e imbocco cours de l’intendance (a sinistra), la più bella vetrina commerciale di Bordeaux : qui vi sono i ristoranti dei più grandi chef di Francia e d’Europa e i migliori negozi di abbigliamento. Ecco una photogallery :
Verso quasi la fine di cours de l’intendance mi fermo sempre a bere il miglior espresso della città in una delle boutique Baillardran : questa è infatti l’unica ad essere gemellata con Illy e serve ottimi caffé accompagnati dal leggendario canelé di Bordeaux. Potete avere qualche dettaglio più in basso, alla rubrica “Cosa comprare”.
In prossimità del mio bar preferito, potete proseguire lungo i binari del tram (occhio perché non ci sono protezioni…) fino alla cattedrale di Saint-André con il suo campanile, la flèche de Saint-Michel. Si tratta dell’edificio più alto della città (114 mt), risalente al XV° secolo : la vista vale la scarpinata che mi sono fatta per salire in cima. La flèche è visibile dalla place de la Bourse e chiude il centro storico a sud-ovest.
Per i patiti di storia, non potete perdere il Musée d’Aquitaine (foto in basso), che ospita testimonianze della città e della regione dall’antica Roma ai giorni nostri. Il museo è davvero ben fatto : non troppo grande (si visita in poco più di 2 ore), con reperti ben illuminati, un percorso chiaro e splendide ricostruzioni d’epoca. Aperto da martedí a domenica, dalle 11h00 alle 18h00, biglietto a € 4 per le collezioni permanenti, € 6,50 con le mostre temporanee. GRATIS ogni prima domenica del mese tranne luglio e agosto (buono a sapersi…). Audioguide disponibili a € 2,50.
Se invece volete ritornare sui quais, proseguite a sud-est e arriverete alla Porte Cailhau o de la Grosse Cloche (foto in basso). Uscendo, a sinistra ritornerete a place de la Bourse.
Per chi preferisce gli spazi aperti e le passeggiate, potete iniziare la visita un po’ più a nord, cioé proseguire verso destra lungo les quais a dall’Esplanade des Quinconces, la più grande piazza d’Europa (si dice…) : a nord, entrando dal bordo fiume, andate verso l’interno troverete la colonna dei Girondini, circondata da 2 fontane monumentali di bronzo (foto in basso).
Qui intorno si trovano i quartieri chic, i bei ristoranti e la zona finanziaria della città : nel caso voleste offrirvi una cena un po’ simpatica !
Una volta alla fontana, potete dirigervi verso sinistra e rientrare nella cintura del centro fino a cours de l’intendance oppure ritornare verso il lungo-fiume e proseguire verso nord fino alla zona portuaria, un tempo abbastanza malfamata e recentemente riconvertita : qui coesistono zone verdi, il mercato, ristorantini tipici e localini simpatici. La sera, soprattutto d’estate, è molto animata.
Dove mangiare:
Ci si sbaglia difficilmente, a Bordeaux, ma esistono localini molto attrattivi dove alla fine la carta è deludente si rischia qualche brutta sorpresa.
Questo bistrot in legno rosso tappezzato di bottiglie di vino e terrazza sulla Garonna, nei dintorni di place de la Bourse, mi diceva bene : il “bistrot Fernand“. Naturalmente, pesce e crostacei : tutto fresco e ottimo rapporto qualità-prezzo. Con un piatto unico a base di crostacei (fra cui ostriche), un branzino intero arrosto, una bottiglia d’acqua e un bicchiere di vino me la sono cavata con circa € 50 (a pranzo). Io ho mangiato alla carta ma esistono menù a prezzo fisso tra i € 16 e i € 39, con possibilità di menù per i bambini. Fra l’altro servono fino a tardi, se non ricordo male dovevano essere più o meno le 14h00 (ora tarda, in Francia). Sempre aperto. Beh, come spesso in terra straniera, il caffé avrei dovuto risparmiarmelo…
Se invece vi trovate dalle parti del Grand Théâtre, esiste”Le 4ème Mur“, il ristorante recentemente aperto da Philippe Etchebest, che si trova proprio dentro al teatro, sulla sinistra. Abbiamo provato a pranzarci ma la coda era davvero troppa. Pare sia niente male e con prezzi accessibili (per ora niente stella Michelin né sito internet) : il quadro è davvero molto bello, nel salone d’epoca del teatro. Unico neo : le tavole sono molto grandi e la privacy è “garantita” da un séparé, il che vuol dire che potete ritrovarvi allo stesso tavolo con vicini sconosciuti…Il che può essere interessante…o anche no.
Se volete prenotare…presentarsi al ristorante e notare il numero di telefono ! E va già bene perché fino a qualche giorno fa non era nemmeno possibile prenotare.
Dopodiché, se volete veramente fare i signori (e avete una buona carta di credito), fatevi piacere a “Le pressoir d’argent“, il ristorante del Grand Hôtel de Bordeaux : io ci ero andata qualche tempo fa ed era già stellato Michelin. Dopodiché, in seguito alla partenza dello chef aveva attraversato un brutto momento, ma oggi il ristorante appartiene a Gordon Ramsey…Ricordo che avevo passato una serata epica, tanto che penso ancora all’astice servito con la bisca fatta in casa dal famoso pressoir, la pressa in argento disegnata dalla Maison Christofle (ne esistono solo 5 al mondo). Me l’hanno usata davanti e devo dire che è davvero meravigliosa. Tanto per spiegare il livello di servizio, se dimenticate gli occhiali ve ne servono 6 o 7 con diverse correzioni in un cofano in radica mentre degustate champagne al bar. Il conto è stato ugualmente epico : € 350 in due (ed io non bevo vino), ma ne è valsa assolutamente la pena. Ora che la gestione è cambiata non saprei, ma credo che non si scenda di molto : al massimo si sale…
Dove dormire:
Io preferisco sempre dormire in centro, quando visito, quindi cerco hôtel con parcheggi privati o pubblici ma vicini (in Francia sono di solito grandi e tenuti davvero bene, vedi i Vinci). Se possibile indipendenti, fedele al mio manifesto.
L’ultima volta sono stata all’ “Acanthe Hôtel“, un piccolo hôtel ** all’inizio di rue Saint-Rémy : posizione impeccabile, parcheggio a pochi metri, zona un po’ rumorosa se la stanza dà sulla via principale (magari quelle dietro sono un po’ più silenziose, evitate la n°2). Le stanze sono piccoline e avrebbero forse bisogno di una rinfrescatina (dal punto di vista decorativo), ma sono pulite. La colazione è corretta, anche se servita in una sala piccolina e un po’ vintage. Il servizio è simpatico e i prezzi contenuti : circa €70.
Sono stata anche all’ “Hôtel de la Presse” : per circa € 100 siete in una traversa della rue Sainte-Catherine, in centrissimo, vicini a tutto. Carino, arredato in modo simpatico (nonostante qualche dettaglio migliorabile) e molto luminoso, devo dire che mi sono trovata bene. La camera è assolutamente corretta, senza fronzoli ma bellina. La colazione anche, servita in una bella sala spaziosa e luminosa. Il servizio è caloroso. Nonostante la posizione, non sono stata disturbata dai rumori circostanti (ciò detto io sono capace di addormentarmi ovunque, ma mi pare che fosse piuttosto silenzioso).
Cosa comprare ?
Inutile ripeterlo…il vino ! La città è costellata di enoteche, quasi tutte fanno spedizioni anche all’estero, anche di piccole quantità. Fra le produzioni più note : Saint-Émilion, Pauillac, Saint-Estèphe, Sauternes et Pomerol. Dopodiché non chiedetemi pareri perché da buona astemia le uniche bollicine che conosco sono quelle della Perrier…
Però posso dirvi che il villaggio di Saint-Émilion è un piccolo gioiello di architettura e arte, oltre che un ristorante gastronomico a cielo aperto. Potete leggere il mio articolo cliccando qui.
Posso anche dirvi che nei dintorni di Saint-Estèphe esistono proprietà vinicole che accolgono i turisti e offrono loro un quadro idilliaco (spesso sono veri e propri castelli circondati da vigne) e degustazioni. Potete leggere il mio articolo sulla proprietà vinicola Ormes De Pez cliccando qui.
Ma bordeaux è anche la città del mitico canelé : un dolcetto a pasta molle ricoperto di una crosta caramellizzata che ha la forma di un piccolo panettone ma che non c’entra nulla col panettone. Trattasi di dolce a base di farina e bianco d’uovo aromatizzato al rhum (ma se posso mangiarlo io può mangiarlo chiunque) e vaniglia che risale al XVIIesimo secolo : pare sia imparentato con il canaule di Limoges (che pur abitandoci io non ho mai sentito nominare…). Esistono negozi specializzati che vendono praticamente solo canelé, come Baillardran o La Toque Cuivrée. A Bordeaux li servono spesso con il caffé al bar, nella loro versione piccola (ci sono 3 taglie).
Buona visita !
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